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Biografia di Giuseppe Peano

Giuseppe Peano (Spinetta di Cuneo, 27 agosto 1858 – Torino 20 aprile 1932) è stato un matematico e glottoteta italiano. Peano precisò la definizione del limite superiore, fornì il primo esempio di una curva che riempie una superficie (Curva di Peano) (uno dei primi esempi di frattale) mettendo così in evidenza come la definizione di curva allora vigente non fosse conforme a quanto intuitivamente si intende per curva. Fu anche uno dei padri del calcolo vettoriale insieme a Tullio Levi-Civita. Dimostrò importanti proprietà delle equazioni differenziali ordinarie e ideò un metodo di integrazione per successive approssimazioni. Sviluppò il Formulario mathematico, contenente oltre 4000 tra teoremi e formule, scritto dapprima in francese e nelle ultime versioni in interlingua, come chiamava il suo latino sine flexione. Affascinato dall’ideale leibniziano della lingua universale, sviluppò questa lingua ausiliaria derivata dalla semplificazione del latino, il latino sine flexione appunto, con la quale cercò di tenere i suoi interventi ai congressi internazionali di Londra e Toronto. Come logico fornì un eccezionale contributo alla logica delle classi, elaborando un simbolismo di grande chiarezza e semplicità. Diede una definizione assiomatica dei numeri naturali, i famosi assiomi di Peano Ebbe ampi riconoscimenti negli ambienti filosofici più aperti alle esigenze e alle implicazioni critiche della nuova logica formale. Uno dei grandi meriti dell’opera di Peano sta nella ricerca della chiarezza e della semplicità. Contributo fondamentale che gli si riconosce è la definizione di notazioni matematiche entrate nell’uso corrente, per esempio il simbolo di appartenenza (es: x ∈ A) o il quantificatore esistenziale “∃”. Tutta l’opera di Peano verte sulla ricerca della semplificazione, dello sviluppo di una notazione sintetica, base del progetto del già citato formulario, fino alla definizione del latino sine flexione. La ricerca del rigore e della semplicità portarono Peano ad acquistare una macchina per la stampa, allo scopo di comporre e verificare di persona i tipi per la Rivista di Matematica (da lui diretta) e per le altre pubblicazioni. Peano raccolse una serie di note per le tipografie relative alla stampa di testi di matematica, uno per tutti il suo consiglio di stampare le formule in un’unica riga, cosa che ora viene data per scontata ma che non lo era ai suoi tempi.

La Storia della scuola

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